L’autodifesa è un argomento di principale importanza nell’ambito della Vigilanza Privata che coinvolge in particolar modo chi svolge sul campo costanti controlli per tutelare la comunità, come previsto dall’articolo 133 del Testo Unico delle leggi di pubblica sicurezza:
Gli enti pubblici, gli altri enti collettivi e i privati possono destinare guardie particolari alla vigilanza o custodia delle loro proprietà mobiliari od immobiliari. […].
Ciò significa che le Guardie particolari Giurate hanno la necessità operativa di intervenire nel limitare o bloccare azioni criminose.
A tal proposito, per quanto riguarda azioni che possono ledere la propria sicurezza, la legge prevede che tale tipologia di intervento debba essere effettuata senza mettere in grave pericolo l’operatore e la persona su cui si interviene.
Difatti secondo gli articoli 51, 52 e 54 del Codice Penale, le guardie giurate possono intervenire efficacemente e in maniera giuridicamente accettabile, senza dover ricorrere alla chiamata delle forze di polizia, nel momento in cui l’operatore di sicurezza abbia la possibilità di contrastare l’atto criminoso con il supporto del suo Istituto di Vigilanza.
La possibilità di intervento delle Guardie particolari Giurate.
Le guardie giurate hanno pertanto l’obbligo di vigilare in maniera responsabile su di un luogo, una persona, una cosa, preservandoli da eventuali pericoli.
In materia di autodifesa, nel momento in cui si presentasse la necessità di proteggersi e di proteggere uno specifico luogo, possono quindi reagire esclusivamente per difesa legittima, come sottoscritto dall’articolo 52 del Codice Penale:
Non è punibile chi ha commesso il fatto, per esservi stato costretto dalla necessità di difendere un diritto proprio od altrui contro il pericolo attuale di una offesa ingiusta, sempre che la difesa sia proporzionata all’offesa. […].
Ad esempio, per allontanare una persona che non ha diritto a permanere nel luogo vigilato, la guardia giurata avrà l’obbligo in primis di tentare di persuadere il cittadino ad uscire. In un secondo momento, solo quando questa attività risulterà assolutamente impossibile, potrà trasportare al di fuori del luogo vigilato la suddetta persona, nella piena correttezza operativa.
In tal senso l’autodifesa è quindi permessa ma sempre nel pieno rispetto della professionalità e dell’abilità nell’utilizzo delle tecniche e delle norme previste per legge. L’etica professionale dovrà pertanto essere alla base dell’intervento, sempre motivato da un reale atto criminoso.
In ottica di interventi in totale sicurezza, l’Istituto di Vigilanza La Torre grazie al collegamento diretto con la Centrale Operativa Avanzata presidiata 24h su 24, ha la possibilità di tutelare tutte le persone coinvolte, limitando al massimo i possibili rischi.