La frequenza, la complessità e la pericolosità degli attacchi informatici rende necessario superare e migliorare le strategie tradizionali di cyber sicurezza, focalizzate unicamente  sulla prevenzione e sulla protezione. Le aziende devono adottare un approccio più ampio, che preveda oltre alla protezione anche la risposta agli attacchi subiti. È qui che entra in gioco il concetto di cyber resilienza, oggi sempre più centrale anche a livello normativo con l’introduzione del Cyber Resilience Act da parte dell’Unione Europea.

Differenze tra Cyber Resilience e Cyber sicurezza

Sebbene i termini cybersecurity e cyber resilience vengano spesso utilizzati come sinonimi, in realtà fanno riferimento a due approcci distinti ma complementari. La cybersecurity si concentra principalmente sulla prevenzione e protezione: mira a impedire che gli attacchi informatici avvengano, adottando misure tecniche e organizzative per difendere i sistemi, i dati e le reti da accessi non autorizzati, malware o violazioni.

La cyber resilience, invece, parte dal presupposto che nessun sistema è invulnerabile. Anche le migliori difese possono essere superate, ed è quindi essenziale che un’organizzazione sia in grado di resistere a un attacco, rispondere in modo efficace e ripristinare rapidamente le proprie attività. Non si tratta solo di evitare il danno, ma di limitare gli impatti, garantendo la continuità operativa e tutelando i processi critici anche durante e dopo un evento cyber.

Normativa CRA (Cyber Resilience Act)

Il nuovo regolamento sulla cyber resilienza, indicato come Cyber Resilience Act, ha come obiettivo quello di rafforzare la sicurezza dei prodotti digitali immessi sul mercato dell’Unione Europea definendo dei requisiti da rispettare a partire dal 2027, ovvero:

  1. norme per la messa a disposizione sul mercato di prodotti con elementi digitali per garantire la cybersicurezza di tali prodotti;
  2. requisiti essenziali di cybersicurezza per la progettazione, lo sviluppo e la produzione di prodotti con elementi digitali e obblighi per gli operatori economici in relazione a tali prodotti per quanto riguarda la cybersicurezza;
  3. requisiti essenziali di cybersicurezza per i processi di gestione delle vulnerabilità messi in atto dai fabbricanti per garantire la cybersicurezza dei prodotti con elementi digitali durante il periodo in cui si prevede che i prodotti siano in uso e obblighi per gli operatori economici in relazione a tali processi;
  4. norme sulla vigilanza del mercato, compreso il monitoraggio, e sull’applicazione delle norme e dei requisiti previsti.

Strategie per costruire la cyber resilienza in azienda

Per non farsi trovare impreparate, le aziende devono adottare strategie capaci di integrare soluzioni di cyber sicurezza e cyber resilienza. Alcune attività esemplificative sono: 

  • Valutazione del rischio continuo – È fondamentale monitorare costantemente i sistemi e identificare quali dati o processi sono più critici per il business. Solo conoscendo i propri punti deboli è possibile proteggersi in modo efficace.
  • Backup regolari e testati – Salvare copie sicure dei dati non basta: è essenziale verificare che i backup funzionino e permettano un ripristino rapido, per ridurre al minimo fermi operativi e perdite economiche.
  • Simulazioni e “crisis management” – Organizzare esercitazioni aiuta i team a reagire prontamente in situazioni reali. Le simulazioni affinano la collaborazione tra reparti e riducono il rischio di errori durante una crisi.
  • Piani di risposta agli incidenti – Un buon piano IRP stabilisce in anticipo cosa fare in caso di attacco, chi deve intervenire e come si contengono i danni. Deve essere aggiornato regolarmente e testato sul campo.

 

L’Italia si conferma tra i Paesi maggiormente colpiti dai cyber attacchi: è quanto emerge dal Rapporto Clusit 2025 sulla Sicurezza informatica, che evidenzia come il nostro Paese sia tra i bersagli preferiti di hacker internazionali. Il rapporto, che analizza l’evoluzione delle minacce informatiche, le tendenze e il loro impatto, mette in luce un aumento significativo degli attacchi, con tecniche sempre più sofisticate che colpiscono aziende, enti pubblici e infrastrutture critiche. 

Attacchi informatici in Italia

Il numero di attacchi cibernetici che hanno colpito l’Italia è in crescita costante: nel 2024 si è registrato un incremento significativo (numeri in aumento del 15% rispetto all’anno precedente). L’Italia ha subito il 10% degli attacchi registrati a livello globale: numeri e statistiche che testimoniano come il nostro Paese sia un bersaglio sempre più esposto alle minacce informatiche.

Le aziende, le istituzioni pubbliche e le infrastrutture critiche sono particolarmente vulnerabili, con attacchi che mirano a sottrarre dati sensibili, bloccare servizi essenziali e causare danni economici ingenti.

Tipologie di attacchi informatici più frequenti

Un terzo degli incidenti informatici è causato dai malware; in crescita anche gli attacchi tramite ransomware, sfruttamento delle vulnerabilità e phishing; in lieve calo gli incidenti causati da DDoS. Alla crescita esponenziale del numero di attacchi contribuisce in maniera sostanziale anche la diffusione dell’intelligenza artificiale generativa. 

I settori più colpiti dai cyber attacchi

Il rapporto Clusit 2025 evidenzia i settori che si configurano come i bersagli preferiti degli hacker:

  • News e Multimedia: 18%
  • Manifatturiero: 16%
  • Istituzioni ed enti pubblici: 10%
  • Trasporti e Logistica: 7%

Lo studio testimonia come in questi settori la vulnerabilità sia elevata e le strategie di difesa adottate siano inefficaci.

Strategie per la cybersicurezza 

Dall’analisi del documento si evince come la cybersicurezza sia un tema più rilevante dal punto di vista economico e sociale. 

L’Italia si rivela particolarmente esposta agli attacchi informatici a causa della crescente digitalizzazione, della vulnerabilità delle infrastrutture critiche e della scarsa cultura della cybersicurezza. 

Per mitigare i rischi, il rapporto Clusit 2025 sottolinea l’importanza di una governance efficace della sicurezza, con strategie di prevenzione, mitigazione e gestione del rischio. La Direttiva NIS2 impone alle aziende un maggiore controllo sui cyber-rischi, mentre l’adozione di pratiche come il security by design e il monitoraggio continuo degli incidenti è cruciale. Fondamentale, inoltre, la sensibilizzazione degli utenti e la collaborazione tra istituzioni, aziende e il settore educativo per rafforzare la resilienza digitale.

 

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Le minacce provenienti dal web sono frequenti e le aziende sono costantemente esposte ai rischi derivanti da tecnologie sempre più sofisticate.  Cyber attacchi, truffe e violazioni dei dati rappresentano rischi concreti che possono compromettere la sicurezza di dati sensibili e danneggiare la reputazione aziendale. 

Con lo sviluppo e la diffusione dell’intelligenza artificiale, queste minacce sono diventate ancora più difficili da individuare e contrastare.

Tra le tecnologie più insidiose emerse negli ultimi anni ci sono i Deepfake, contenuti audio e video manipolati tramite algoritmi avanzati, capaci di creare falsificazioni estremamente realistiche. In questo articolo vedremo cos’è il deepfake e quali sono i principali rischi per le aziende. 

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Cos’è il deepfake

Con deepfake si fa riferimento a contenuti audio o video che vengono creati attraverso software che sfruttano l’intelligenza artificiale per creare materiali falsificati estremamente realistici. Attraverso algoritmi di deep learning, è possibile manipolare immagini, video e suoni per riprodurre volti, voci e movimenti in modo quasi indistinguibile dalla realtà.

L’utilizzo di questa tecnologia da parte di malintenzionati può creare seri danni e mettere a rischio la sicurezza aziendale informatica.

Rischi intelligenza artificiale per aziende

I pericoli derivanti da un utilizzo malevolo dei deepfake sono molteplici, con rischi che spaziano dalle frodi finanziarie alle violazioni dei sistemi di autenticazione. Video e audio manipolati possono essere usati per impersonare dirigenti e figure apicali delle aziende in modo da indurre dipendenti o clienti a commettere azioni illegali, ad esempio:

  • Frodi finanziarie, con richieste false di bonifici o pagamenti;
  • Danneggiamento della reputazione, attraverso la diffusione di contenuti falsi su dirigenti o aziende;
  • Accesso non autorizzato ai sistemi aziendali, aggirando riconoscimenti vocali o biometrici;
  • Manipolazione delle informazioni, per alterare decisioni aziendali o creare disinformazione;
  • Truffe ai danni di clienti e partner, attraverso comunicazioni fraudolente;
  • Compromissione della sicurezza aziendale, con la creazione di prove digitali contraffatte.

Utilizzi intelligenza artificiale per protezione aziendale

Per proteggere le aziende dai rischi legati ai deepfake, è fondamentale adottare strumenti e strategie efficaci. In tal senso, si possono utilizzare specifici software che sfruttano l’intelligenza artificiale per identificare contenuti manipolati analizzando incongruenze nei video e negli audio.

Inoltre, la formazione digitale del personale svolge un ruolo di primo piano: riconoscere segnali di alterazione nei contenuti digitali aiuta a prevenire eventuali tentativi di inganno.

L’implementazione di protocolli di sicurezza avanzati, come l’autenticazione a più fattori e il controllo incrociato delle informazioni, riduce in maniera significativa il rischio che dipendenti e clienti cadano vittima di truffe e frodi digitali.

Vuoi saperne di più? Scopri come proteggere la tua azienda dai deepfake e dalle nuove minacce digitali, leggi gli approfondimenti sul blog di Giuliano Group sulla sicurezza aziendale informatica. 

 

Per chi possiede un’abitazione o un’attività commerciale la sicurezza è una priorità: la videosorveglianza intelligente rappresenta un’evoluzione significativa rispetto ai sistemi di sicurezza tradizionale. I moderni sistemi, grazie all’intelligenza artificiale ed all’analisi dei dati in tempo reale, non si limitano a effettuare delle registrazioni ma analizzano i video automaticamente permettendo di rilevare le minacce e comportamenti sospetti. 

La videosorveglianza smart può essere una grande opportunità sia in ambito domestico che aziendale: questi sistemi, infatti, permettono di migliorare la prevenzione, ottimizzare i tempi di risposta e ridurre i rischi. 

Soluzioni di videosorveglianza

La videosorveglianza intelligente si avvale di tecnologie avanzate che rivoluzionano il modo in cui viene garantita la sicurezza. Tra le principali soluzioni spicca il riconoscimento facciale, che consente di identificare individui specifici in tempo reale, migliorando il controllo degli accessi e la prevenzione di intrusioni non autorizzate. 

Accanto a questa tecnologia troviamo l’analisi comportamentale, in grado di rilevare movimenti o comportamenti sospetti, come l’assembramento improvviso o l’abbandono di oggetti in aree sensibili.

Un’altra innovazione fondamentale è l’analisi video in tempo reale, che permette il monitoraggio automatico e continuo di vaste aree. Questo sistema segnala situazioni potenzialmente pericolose, riducendo i tempi di intervento e ottimizzando le risorse umane.

Altre soluzioni innovative utilizzate in ambito security sono i sensori e le telecamere connessi al sistema IoT (Internet of Things) che offrono una sicurezza integrata. Questi dispositivi interagiscono con altri dispositivi come allarmi e sistemi di controllo accessi, per fornire una protezione completa. 

Sistemi di videosorveglianza con videocamere intelligenti

Per la sicurezza aziendale utilizzare dei sistemi di sorveglianza all’avanguardia comporta numerosi benefici a fronte di un iniziale investimento economico per l’acquisto e l’installazione. 

I dispositivi di sorveglianza intelligenti consentono di identificare eventi critici in tempo reale, riducendo al minimo il rischio di errori umani.

Uno dei principali vantaggi è la capacità di monitorare aree estese con meno dispositivi, grazie all’elevata risoluzione e alle funzioni di zoom avanzato. Inoltre, le videocamere intelligenti possono rilevare comportamenti sospetti o movimenti anomali, inviando notifiche immediate ai responsabili della sicurezza.

Un altro beneficio significativo è l’archiviazione intelligente dei dati. Grazie ai sistemi cloud o all’archiviazione locale ottimizzata, le aziende possono conservare solo le immagini rilevanti, risparmiando spazio e semplificando la gestione dei video.

 

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Per una protezione completa ed integrata delle aziende è necessaria una strategia che comprenda diverse soluzioni per monitorare e prevenire i rischi, proteggere le risorse fisiche e garantire la sicurezza delle persone. La protezione delle aziende richiede un approccio integrato che combini misure di videosorveglianza e sicurezza fisica avanzate. Le aziende, indipendentemente dal settore in cui operano, affrontano quotidianamente rischi come intrusioni, furti o atti vandalici. Per mitigare questi pericoli e proteggere il proprio patrimonio, è fondamentale adottare soluzioni che uniscano tecnologie moderne e strategie tradizionali.

In questo articolo vedremo quali sono le principali misure di sicurezza fisica, quali attività possono essere svolte tramite il videocontrollo remoto e come combinare queste attività per un monitoraggio efficace di un determinato ambiente. 

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Sistemi di controllo accessi per la sicurezza fisica

I sistemi di controllo accessi rappresentano una componente fondamentale per la sicurezza fisica di qualsiasi azienda. Questi sistemi consentono di regolare e monitorare l’ingresso a strutture, uffici e aree riservate, garantendo che solo il personale autorizzato possa accedere a specifiche zone.  

Tra le soluzioni più comuni troviamo badge magnetici, lettori biometrici e tastiere con codici di accesso. Questi strumenti, spesso integrati con software gestionali, permettono non solo di prevenire intrusioni non autorizzate, ma anche di tracciare i movimenti delle persone all’interno dell’azienda. In questo modo, è possibile identificare eventuali anomalie o attività sospette in tempo reale.  

Oltre a migliorare la protezione dei beni aziendali, i sistemi di controllo accessi possono essere programmati per fornire autorizzazioni temporanee a visitatori o fornitori, rendendo la gestione degli accessi più flessibile e sicura. Grazie all’integrazione con sistemi di videosorveglianza, è possibile ottenere un livello di protezione ancora più avanzato, creando una barriera efficace contro qualsiasi minaccia.

Impianti videocontrollo: la sorveglianza da remoto

Gli impianti di videocontrollo rappresentano un elemento essenziale per la sicurezza aziendale, offrendo la possibilità di monitorare gli ambienti in tempo reale, anche da remoto. Grazie a telecamere ad alta definizione e sistemi connessi a piattaforme cloud, è possibile accedere alle immagini tramite smartphone, tablet o computer, garantendo un controllo costante.

Questi sistemi non solo registrano eventi sospetti, ma permettono di intervenire tempestivamente in caso di intrusioni o emergenze. Integrati con allarmi e analisi video, gli impianti di videocontrollo assicurano una protezione completa e una sorveglianza continua, riducendo i rischi per l’azienda.

Sistemi di sicurezza aziende: a chi affidarsi

Per la protezione della propria azienda è fondamentale affidarsi a personale esperto e competente in materia di videosorveglianza e sicurezza. Giuliano Group offre soluzioni avanzate di sicurezza fisica e videosorveglianza, progettate per rispondere alle specifiche esigenze di ogni realtà aziendale: contattaci per una consulenza dedicata.

 

Il 1° ottobre 2024 è stato pubblicato il Decreto Legislativo n. 138, che recepisce la Direttiva Europea NIS 2. Questa direttiva è entrata in vigore il 16 ottobre, termine ultimo fissato per il recepimento da parte di tutti gli Stati membri dell’Unione Europea. Ogni paese, infatti, doveva integrarla nelle proprie legislazioni nazionali entro quella data. Questa normativa introduce nuove misure stringenti nell’ambito della Cybersicurezza.  La Direttiva NIS2 mira a rafforzare la sicurezza informatica in settori essenziali e rilevanti, ampliando il campo di applicazione rispetto alla precedente NIS, ed a uniformare le misure nei differenti Stati europei.

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Direttiva europea NIS 2: le implicazioni per gli Stati

Tale direttiva europea impone agli Stati membri dell’UE diversi obblighi. Questi mirano a rafforzare la sicurezza informatica delle infrastrutture critiche e a migliorare la resilienza contro le minacce cibernetiche.

Gli Stati membri devono anche designare un’autorità nazionale competente. Questa sarà responsabile della vigilanza sull’applicazione delle nuove norme e garantirà la conformità delle aziende che operano in settori strategici.

Un altro punto cruciale della Direttiva NIS2 è la creazione di un sistema di cooperazione transnazionale. L’intento è quello di facilitare lo scambio di informazioni tra Stati membri, soprattutto in caso di attacchi cyber che possano coinvolgere più Paesi. Questo sistema di cooperazione richiede che gli Stati condividano informazioni rilevanti su minacce e vulnerabilità, e che coordinino la risposta a incidenti di vasta portata, migliorando la gestione delle crisi informatiche a livello europeo.

Normativa NIS2: le implicazioni per le aziende

Le aziende che operano in settori ritenuti strategici (energia, trasporti, banche, sanità, ecc.) e quelle che forniscono servizi digitali o ICT saranno soggette a maggiori obblighi. La NIS 2 richiede di adottare misure tecniche e organizzative per gestire i rischi informatici, inclusi strumenti di monitoraggio, cifratura dei dati e autenticazione avanzata. 

Ecco le principali implicazioni della direttiva NIS 2 per le aziende:

  1. Obbligo di conformità: le aziende che operano in settori critici devono adeguarsi a requisiti di sicurezza più rigorosi. 
  2. Valutazione e gestione del rischio: le imprese sono obbligate a condurre valutazioni complete dei rischi per identificare vulnerabilità e minacce. 
  3. Obbligo di notifica: la NIS 2 introduce obblighi di notifica più stringenti. Le aziende devono informare le autorità competenti di qualsiasi incidente significativo che potrebbe compromettere la continuità dei servizi essenziali. 

Multe e sanzioni

La Nis 2 conferisce maggiori poteri alle autorità nazionali che potranno imporre delle sanzioni alle aziende che commettono delle violazioni o che non rispettano gli obblighi.

Sul piano sanzionatorio vi è una distinzione in base alla natura dei soggetti. Per gli operatori ritenuti essenziali la sanzione amministrativa prevista è pari ad un massimo di 10 milioni di euro o del 2% del fatturato. Per gli operatori ritenuti importanti le sanzioni amministrative possono arrivare ad un tetto massimo di 7 milioni di euro o all’1,4% del fatturato. 

 

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Il 28 giugno è stata approvata la Legge 90, ovvero le “Disposizioni per il rafforzamento di cybersicurezza nazionale e reati informatici” ed entrata in vigore il 17 luglio. La nuova normativa sicurezza informatica rappresenta un passo importante nella lotta al cybercrimine grazie alle misure introdotte per contrastare i reati commessi attraverso la rete internet.

Legge Cybersicurezza: cosa cambia

La nuova legge prevede delle misure più stringenti per il contrasto ai reati informatici. Con le modifiche introdotte al Codice penale sono state inasprite in maniera sostanziale le pene in relazione ad alcuni reati:

  • accesso abusivo a un sistema informatico o telematico;
  • detenzione, diffusione e installazione abusiva di apparecchiature, codici e altri mezzi atti all’accesso a sistemi informatici o telematici;
  • detenzione, diffusione e installazione abusiva di apparecchiature e di altri mezzi atti a intercettare, impedire o interrompere comunicazioni o conversazioni telegrafiche o telefoniche;
  • intercettazione, impedimento o interruzione illecita di comunicazioni informatiche o telematiche;
  • detenzione, diffusione e installazione abusiva di apparecchiature e di altri mezzi atti a intercettare, impedire o interrompere comunicazioni informatiche o telematiche;
  • falsificazione, alterazione o soppressione del contenuto di comunicazioni informatiche o telematiche. 

Misure specifiche sono state introdotte per le pubbliche amministrazioni. Queste sono obbligate a segnalare tempestivamente gli incidenti informatici (24 ore per la prima segnalazione e 72 ore per la notifica completa), individuare una struttura dedicata alla cybersicurezza, ed istituire la figura del referente unico per la cybersicurezza da comunicare all’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale.

Reati informatici in aumento: i numeri

I crimini informatici continuano a crescere in modo esponenziale, rappresentando una delle minacce più significative per le aziende, le istituzioni e i cittadini. Questo aumento è legato a diversi fattori come l’evoluzione tecnologica e l’aumento della dipendenza dalle infrastrutture digitali. Le violazioni dei dati, gli attacchi ransomware e le truffe online sono tra i crimini informatici più diffusi, colpendo sia grandi organizzazioni che piccoli imprenditori.

Secondo i dati forniti dal report della Polizia postale, lo scorso anno sono stati rilevati circa 9.433 reati contro la persona. Il rapporto Clusit, invece, sottolinea come l’Italia rappresenti un bersaglio particolarmente facile per i cyber criminali, dal momento che ha ricevuto ben l’11% degli attacchi rilevati a livello globale nel 2023 (contro un 3,4% del 2021 e un 7,6% del 2022).

Sicurezza informatica nelle aziende

Considerati i numeri in costante aumento e i rischi connessi all’esposizione di attacchi cibernetici, per le aziende diventa fondamentale adottare delle misure preventive.

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La sicurezza informatica è una priorità per ogni azienda, indipendentemente dal settore in cui opera. Le minacce informatiche sono costanti e sempre più sofisticate: il rischio di violazioni e perdite di dati e informazioni è molto alto. Per tale motivo, ogni azienda deve adottare misure per proteggere le proprie risorse digitali e garantire la continuità operativa.

Il responsabile sicurezza informatica è una figura essenziale per l’impresa moderna: è a lui che l’azienda affida l’incarico di stabilire delle strategie di difesa per la salvaguardia cibernetica. 

In questo articolo vedremo quali sono i suoi compiti, le funzioni che svolge e come deve interagire con le altre figure ed aree aziendali.

Esperto cybersecurity: il suo ruolo all’interno dell’azienda

Il responsabile della sicurezza informatica è incaricato di sviluppare, implementare e controllare le strategie di sicurezza aziendali. Essendo un ruolo di alta responsabilità, il professionista deve avere competenze elevate in materia di ingegneria e sicurezza informatica (preferibilmente anche in diritto informatico).

Le sue funzioni includono l’analisi delle vulnerabilità e dei punti di debolezza, la gestione delle politiche di sicurezza, e la risposta agli incidenti, intervenendo tempestivamente per mitigare i rischi.

Per far sì che le strategie di difesa funzionino appieno, è necessario che l’esperto di cybersecurity collabori attivamente con le varie aree e dipartimenti dell’azienda. Questo ruolo richiede una continua formazione e un aggiornamento regolare sulle ultime minacce e tecnologie di difesa, oltre a una forte capacità di comunicazione per educare il personale e sviluppare una cultura della sicurezza informatica.

Le politiche aziendali di sicurezza informatica

Il responsabile della sicurezza informatica ha il compito di definire e implementare linee guida che regolano l’accesso ai dati, l’utilizzo delle risorse tecnologiche e la gestione delle informazioni sensibili.

Queste linee guida devono essere precise e dettagliate, per garantire che ogni dipendente sappia esattamente come comportarsi per proteggere l’integrità dei sistemi aziendali. 

Inoltre, il responsabile deve monitorare continuamente l’uso delle risorse IT, garantendo che vengano utilizzate in modo conforme alle politiche aziendali.

 

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Sviluppare delle strategie di cyber security aziendale è necessario per qualsiasi impresa per far fronte alle minacce informatiche che possono mettere a rischio le attività aziendali. 

Nell’era digitale attuale, ogni azienda deve considerare la possibilità di essere vittima di cyber attacchi, che sono in costante aumento e sempre più sofisticati. Questi attacchi possono interrompere la continuità operativa, danneggiare la reputazione dell’azienda e portare alla violazione e al furto di informazioni preziose. Pertanto, implementare misure di sicurezza efficaci non è solo una precauzione, ma una necessità.

In questo articolo vedremo come mettere a punto una strategia di protezione per le aziende. 

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Vulnerabilità sicurezza informatica: la valutazione

Il primo passo è quello di valutare la vulnerabilità del proprio sistema. Un’analisi profonda permette di identificare le aree a rischio ed i punti di debolezza dei sistemi informatici aziendali.

Questo tipo di valutazione consiste in test di penetrazione, scansioni di rete, analisi del codice sorgente e altre operazioni correlate. Oltre all’analisi della situazione corrente bisogna analizzare le probabilità di subire un attacco e il potenziale impatto che ne deriverebbe.

Cyber security aziendale: le soluzioni di sicurezza

Identificate le aree di rischio, vanno implementate le soluzioni di sicurezza idonee per la protezione aziendale. Oltre ai metodi tradizionali come antivirus per neutralizzare i malware e firewall per monitorare il traffico di rete, si possono sfruttare tecnologie più avanzate. 

L’integrazione del machine learning e dell’intelligenza artificiale (AI) consente di garantire una protezione automatizzata più efficace. Queste tecnologie possono analizzare grandi volumi di dati in tempo reale, identificando comportamenti anomali e potenziali minacce prima che possano causare danni (per approfondire il rapporto tra sicurezza e intelligenza artificiale leggi qui il focus).

Gestione rischi informatici: la mitigazione dei danni

Talvolta, sebbene siano state adottate delle misure preventive per la cyber security aziendale, si possono verificare degli incidenti: in tal caso non bisogna farsi trovare impreparati. Avere una procedura prestabilita permette di minimizzare i danni e di poter ripristinare in modo rapido l’attività aziendale.

Per mitigare i danni è consigliato:

  • formare i dipendenti educandoli su come riconoscere i cyber attacchi e come porre rimedio;
  • assegnare compiti, ruoli e responsabilità specifiche all’interno del personale;
  • simulare attacchi ed effettuare esercitazioni;
  • utilizzare strumenti di monitoraggio in tempo reale;
  • attuare misure di contenimento prestabilite;
  • condurre delle analisi successive al verificarsi di un cyber attacco per identificare cause e risposte.

 

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L’impatto dell’intelligenza artificiale è stato significativo in tutti i settori, e quello della sicurezza aziendale non fa eccezione, soprattutto grazie alle opportunità che l’AI offre per la protezione dei dati. L’intelligenza artificiale consente di affrontare in modo efficace le minacce informatiche più moderne e pericolose. 

Attraverso l’analisi in tempo reale di grandi volumi di dati e l’apprendimento automatico, l’AI migliora costantemente le sue capacità di rilevamento e risposta alle minacce.

Il legame che oggi si sta instaurando tra intelligenza artificiale e sicurezza aziendale sembra essere diventato indissolubile, poiché le soluzioni basate su AI offrono un livello di protezione che le tecnologie tradizionali non possono eguagliare.

L’integrazione dell’AI nella sicurezza aziendale non solo migliora l’efficacia delle difese, ma permette anche una gestione proattiva delle vulnerabilità e una risposta rapida agli incidenti, garantendo così una protezione più robusta e affidabile.

In questo articolo vedremo quale impatto sta avendo l’a.i. nelle strategie di sicurezza aziendale, come utilizzarla per apportare dei migliorativi e quali sono le sue principali applicazioni nel settore.

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Sicurezza informatica in azienda: l’ausilio dell’intelligenza artificiale

Di norma, la sicurezza informatica delle aziende utilizza dei sistemi di difesa tradizionali come antivirus e firewall: fino a qualche anno fa questa protezione era soddisfacente, ora è comunemente ritenuta blanda, incompleta e spesso inefficace a confronto delle crescenti minacce cibernetiche. 

Come l’intelligenza artificiale aiuta le aziende a difendersi? L’a.i. è uno strumento fondamentale per la prevenzione e l’analisi. Grazie ad essa, infatti, si possono monitorare con regolarità e relativa semplicità dati e informazioni in grandi volumi e identificare eventuali anomalie.

Dunque, con l’aiuto dell’intelligenza artificiale le aziende non solo possono rispondere tempestivamente ai pericoli informatici ma possono anche prevenire i potenziali attacchi.

Applicazioni intelligenza artificiale per la sicurezza

Oltre al monitoraggio in tempo reale, l’intelligenza artificiale consente di automatizzare tutte le attività relative alla sicurezza migliorando nel complesso tutti i meccanismi di difesa delle aziende. 

Alcuni esempi di applicazioni pratiche dell’intelligenza artificiale per la sicurezza informatica in azienda:

  • rilevazione minacce e anomalie;
  • prevenzioni di frodi;
  • filtraggio e protezione delle email;
  • gestione di accessi e autorizzazioni:
  • risposta automatizzata alle minacce;
  • analisi predittiva.

Rischi intelligenza artificiale in ambito aziendale

L’utilizzo dell’intelligenza artificiale nella sicurezza aziendale comporta alcuni rischi. Uno di questi è la possibile trascuratezza dei sistemi di difesa tradizionali, con il rischio di affidarsi esclusivamente agli strumenti di ultima generazione. È essenziale trovare un equilibrio tra le due approcci per garantire una protezione completa e resiliente. Altri rischi riguardano la privacy dei dati, il trattamento responsabile e la conservazione di dati sensibili. È importante implementare politiche e procedure robuste per gestire tali rischi e proteggere l’integrità dei dati aziendali.

Hai bisogno di consulenza per la sicurezza della tua azienda? Giuliano Group, con la sua esperienza quarantennale, è in grado di offrire le migliori soluzioni per le tue esigenze: contattaci per ricevere una consulenza.