Torna la detrazione fiscale videosorveglianza per il 2023: è il momento giusto per dedicarsi alla sicurezza di beni e persone. In questo articolo scopriamo quali sono le agevolazioni fiscali introdotte dalla legge di bilancio per videosorveglianza e allarmi, e come usufruirne.

Indice

Molti stavano aspettando la conferma per il 2023, mentre alcuni pensavano che il bonus sicurezza sarebbe diventato legge definitiva. Quest’ultima ipotesi non si è ancora verificata, ma intanto è stato approvato il nuovo bonus fiscale che consente di ottenere una detrazione del 50% entro un limite di 96.000 euro.

Il bonus è richiedibile anche per acquisto e installazione d’impianti di allarme e videosorveglianza per abitazioni, come espresso dalla Legge di Bilancio del 30/12/2021 e in Gazzetta Ufficiale il 29/12/2022. La detrazione fiscale si ottiene mediante la dichiarazione dei redditi (il modello 730) o con il modello redditi.

Oggi, infatti, la questione della sicurezza e la protezione di beni e persone è senz’altro attuale e ci spinge a prevenire spiacevoli inconvenienti.

A chi è destinata la detrazione fiscale videosorveglianza?

Possono usufruire del Bonus Sicurezza 2023 tutti i cittadini assoggettati all’Irpef – Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche. La detrazione può essere richiesta dai proprietari di abitazioni o unità immobiliari e da locatari. L’ambito è quello che concerne l’acquisto, installazione o sostituzione dei sistemi di sicurezza per la casa.

Detrazione fiscale videosorveglianza

Quali spese è possibile detrarre?

Di seguito alcune delle principali spese detraibili con il Bonus Sicurezza 2023:

  • Porte blindate;
  • Sistemi d’allarme;
  • Sistemi di videosorveglianza professionale a circuito chiuso;
  • Impianti antintrusione / antifurto;
  • Impianti d’evacuazione, antincendio e per controllo fumo.

Altre detrazioni richiedibili

Oltre alle già citate spese detraibili, il bonus può essere erogato anche per:

  • rafforzamento / sostituzione / installazione di cancellate o recinzioni murarie
  • apposizione / sostituzione di grate sulle finestre
  • porte blindate o rinforzate
  • apposizione / sostituzione di serrature, lucchetti, catenacci, spioncini
  • vetri antisfondamento
  • casseforti a muro
  • installazione delle saracinesche
  • tapparelle metalliche con bloccaggi.

Quali regole occorre rispettare per accedere al bonus?

Per accedere alla detrazione fiscale videosorveglianza è necessario rispettare alcuni criteri:

  • Il pagamento deve avvenire solo mediante bonifico parlante
  • Occorre essere in regola con i pagamenti di TASI / IMU
  • Impianto d’allarme e videosorveglianza devono essere installati da un esperto
  • Il richiedente dev’essere un privato cittadino assoggettato all’IRPEF
  • La Dichiarazione dei Redditi deve riportare la spesa e i dati catastali dell’immobile in cui è installato l’impianto
  • Bisogna conservare tutti i documenti relativi, che potrebbero essere utilizzati durante un eventuale controllo.

Hai dubbi o vuoi maggiori informazioni per accedere al bonus? Se hai già letto il nostro articolo su come difendersi dalle intrusioni, puoi contattarci direttamente da questa pagina.

Portierato e vigilanza per le aziende, le regole d’oro da seguire

Come abbiamo visto in un precedente articolo, il portierato per le aziende rientra tra i cosiddetti servizi di vigilanza non armata. Le parole-chiave per un buon servizio di portierato aziendale sono senza dubbio accoglienza e attenzione. Vediamo, nello specifico, quali sono le regole per un portierato efficiente in aziende, attività commerciali, enti ed edifici commerciali.

1. Scegliere di affidarsi al portierato

Il portierato (o guardiania) riguarda le attività svolte da un’apposita figura professionale, il portiere, al quale vengono affidati vari compiti. Tra questi figurano il filtraggio di ingressi e uscite dello stabile, il ritiro di posta o pacchi e la loro distribuzione, senza dimenticare la manutenzione e sorveglianza degli ascensori.

Poiché il servizio di portierato include attività come il ritiro della corrispondenza e la gestione generale dell’edificio, diventa indispensabile nei grandi stabili dove sono presenti uffici, studi professionali e attività private.

2. Rendere il servizio di portierato e vigilanza efficiente

In base ai diversi contesti, il portierato può includere mansioni implementate o ridotte, che saranno specificate nella stesura del contratto di portierato. Questa professione è infatti regolata da specifiche norme del Codice Civile e da leggi in materia.

Il portiere ha inoltre l’obbligo di assicurare affidabilità attraverso una precisa documentazione, da presentare prima della sua assunzione. Le sue caratteristiche dovranno inoltre essere verificate subito. Infatti, per svolgere i normali servizi di portierato non sono necessarie autorizzazioni prefettizie, tuttavia è bene far svolgere queste mansioni da personale qualificato.

portierato e vigilanza

3. Predisporre la strumentazione per il portierato fiduciario

Nel caso del portierato fiduciario, il personale dev’essere anche in grado di gestire le prime fasi di rischio attivando le procedure necessarie in base alla circostanza, e strutturando la reazione alle situazioni di emergenza.

A tal scopo, nelle apposite postazioni si trovano, generalmente, i terminali degli apparati di emergenza e rilevamento. Un esempio? I rilevatori per incendio, fumo e gas, anti-intrusione e non solo.

4. Scegliere un buon servizio di portierato

Il portierato garantisce senza dubbio notevoli vantaggi tra cui:

  • maggiore sicurezza nell’edificio;

  • ordine e pulizia;

  • figura professionale che cura la corrispondenza con discrezionalità e riservatezza;

  • possibilità di risolvere problematiche relative a manutenzione, malfunzionamenti o guasti.

Proprio per questo, un’altra regola fondamentale è quella di affidarsi a un servizio di portierato davvero efficiente. Specialmente quando parliamo di portierato fiduciario, oltre alle mansioni più tradizionali e alle operazioni di reception, i professionisti scelti rivestono un ruolo considerevole in caso di emergenza.

Sappiamo, infatti, che il personale di vigilanza dev’essere in grado di gestire le prime fasi delle situazioni di crisi, diventando un punto di riferimento in caso di pericolo. Per questo, non dovresti affidarti a un’agenzia qualunque ma a un servizio affidabile, dopo aver valutato le credenziali e l’attendibilità del servizio scelto.

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Protezione aziendale, scopri i 6 step per rendere la tua azienda più sicura e a prova di pericoli

Quando parliamo di attenzione verso le aziende e protezione aziendale, non possiamo che partire dalla sicurezza, un elemento fondamentale per azioni di tutela e protezione imprese pubbliche e private.

La sicurezza non è solo correlata, come si potrebbe pensare, ai pericoli imminenti o ai furti fisici o d’identità. Questa può riguardare, infatti, anche pericoli naturali come incendi e fughe di gas. Per questo, nel corso degli anni sono state sviluppate tecnologie avanzate in grado di prevenire i pericoli.

Quindi, oggi con i mezzi a nostra disposizione possiamo rendere le attività sempre più sicure, e solo dei criminali molto esperti riuscirebbero a superare tutte le protezioni senza conseguenze.

A questo punto, potremmo chiederci: da dove partire per definire efficaci sistemi di protezione aziendale? Ecco 6 consigli indispensabili per mettere tutto in sicurezza.

1. Videosorveglianza

Grazie a sistemi di videosorveglianza più o meno sofisticati è possibile tutelare e proteggere la propria azienda. Inoltre, oggi una valida tecnologia non è necessariamente molto costosa, grazie al costante progresso. Le videocamere di sorveglianza, anche chiamate “occhio di falco”, possono registrare ogni movimento, e prevenire anche i furti provenienti dal personale, oltre che da persone esterne alla struttura.

Attenzione però alle normative in merito alla tutela della privacy: i lavoratori hanno alcuni diritti insidacabili a cui bisogna adeguarsi. Tuttavia, grazie ad opportune strategie è possibile comunque monitorare gran parte dei luoghi cruciali in cui potrebbero verificarsi furti o altre azioni criminose.

2. Cancelli con codice per la protezione aziendale

Altra soluzione indispensabile: dotarsi dei dispositivi di automazione per i cancelli è una strategia molto efficace. In questo modo, gli strumenti adoperati sono in grado di riconoscere e registrare gli ingressi sul luogo di lavoro. Per verificare o autorizzare un accesso, basta fornire un codice numerico o premere il tasto di un telecomando.

protezione aziendale

3. Timbro cartellini

Timbrare il cartellino non serve solo a registrare le ore effettive di lavoro. Un sistema di controllo accessi e gestione presenze, infatti, è la soluzione più semplice per una corretta protezione dell’azienda. Mediante i cartellini si riesce a tenere sotto controllo gli accessi e individuare facilmente chi non è autorizzato ad entrare.

4. Incendi ed evacuazione della struttura

Per garantire l’incolumità della struttura e la salute dei dipendenti occorre prevenire anche le fughe di gas o incendi. Per questo oggi è obbligatorio installare impianti di rilevazione incendio e illuminazioni di sicurezza. Così ci si protegge da eventi imprevisti e pericolosi.

Inoltre, per prevenire l’esplosione di un incendio, occorre essere pronti a intervenire garantendo l’evacuazione della struttura e mantenendola in ordine e protetta. A tal fine, delle esercitazioni mirate per il personale potrebbero risultare molto utili.

5. Sistemi di allarme

Gli impianti di allarme antintrusione sono l’ABC della sicurezza per abitazioni o uffici. Si tratta di apparecchi capaci di avvertire le persone vicine mediante il suono di una sirena o allertare le autorità competenti o un servizio di sorveglianza. Prima entrare in azienda, tuttavia, è bene ricordarsi di disattivare l’impianto per evitare allarmi inutili.

6. Big data

Anche preservare i dati aziendali ed evitare danni informatici è fondamentale. Per fortuna, come in altri casi, i sistemi di protezione sono sempre più aggiornati e offrono numerosi strumenti disponibili per proteggere le aziende e i loro clienti da furti di dati sensibili e hackeraggi.

Esistono poi tecnologie per la sicurezza informatica in grado di proteggere anche i sistemi Wi-Fi per mettere a proprio agio gli ospiti aziendali. A causa della loro efficacia, questi dispositivi sono ormai un must tra i dispositivi più importanti da utilizzare in ufficio.

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​Sicurezza fisica e sicurezza informatica, differenze e punti d’incontro: come possono cooperare? Scopriamolo insieme

Benché esistano evidenti differenze, la sicurezza fisica e quella informatica hanno molti più punti in comune di quanto si pensi. Eppure, tutte le grandi organizzazioni generalmente separano il team dedicato alla sicurezza fisica dalla squadra di esperti informatici che lavorano sulla cybersecurity. Questo perché, anche se entrambi i team proteggono l’azienda con un focus specifico su determinate procedure, le modalità con cui vigilano sono differenti.

Normalmente, qualsiasi sistema di protezione costituisce un ostacolo per ridurre il rischio di minacce esterne. Eppure, se non si comprende quale possa essere il fattore di rischio, provvedere a un sistema di protezione può apparire come un fastidio o un’inutile voce di spesa.

È su questo piano che si verificano più spesso gli scontri tra i team OT (Operations Technology) e IT (tecnologia informatica). Tra le differenze più comuni, ad esempio, c’è il fatto che l’OT mette in risalto la fruibilità rispetto a riservatezza, privacy e integrazione delle risorse. L’IT, invece, si focalizza sulla privacy.

Cybersecurity e sicurezza fisica

Comprendere i rischi correlati alla sicurezza fisica è abbastanza semplice. Ad esempio, le porte aperte aumentano il rischio di accesso delle persone non autorizzate.

E spesso, i senior analyst della sicurezza informatica lavorano all’interno di società che sviluppano anche prodotti dedicati alla sicurezza fisica. Quindi, il modo in cui vengono gestite la sicurezza fisica e quella informatica si assomiglia. Entrambi i team preposti, allora, dovranno applicare gli stessi principi:

  • Identificare ed elencare i beni e le risorse aziendali (cosa occorre proteggere)

  • Identificare le possibili minacce (da chi occorre proteggerlo)

  • Individuare le eventuali vulnerabilità (probabilità di subire violazioni)

  • Identificare il costo atteso di eventi negativi o spiacevoli (conseguenze delle violazioni)

Bisogna poi ricordare che, in ogni caso, il livello di rischio è definito dalla probabilità con cui una minaccia può verificarsi, moltiplicata per le conseguenze dannose che può arrecare. Stabilita la risposta, si passa a stabilire cosa fare per prevenire i possibili effetti negativi.

Sicurezza fisica e informatica

Consapevolezza di beni e risorse

Quando ci riferiamo a sistemi di video-sorveglianza, la risorsa da considerare è il feed di informazioni video proveniente dalla telecamera. L’asset sono le registrazioni presenti nel Sistema di gestione video (VMS). In genere l’accesso è controllato con le credenziali fornite agli utenti. Altri asset da considerare sono quindi gli account con le loro password, nonché le configurazioni, i sistemi operativi, firmware, software e dispositivi connessi. Ciascuno presenta classificazioni differenti che dipendono dalla rilevanza nel sistema e dall’esposizione ai rischi.

I rischi più comuni

Spesso, la più grande minaccia a un sistema di sorveglianza è l’uso errato (deliberato o accidentale) di chi può accedervi liberamente. La scarsa protezione può spingere i dipendenti a visualizzare contenuti non autorizzati, o a cercare di sistemare a modo proprio la situazione, provocando una falla nel sistema.

Parlando di cybersecurity, un altro rischio molto comune è quello di subire danni all’hardware. Frequentemente i sistemi di sorveglianza vengono sabotati da chi non vuole essere sorvegliato, e i servizi online possono essere manipolati per divertimento. Inoltre, forze esterne possono provare a spiare i dispositivi presenti all’interno della rete di una specifica organizzazione. Queste minacce non sono differenti dai rischi fisici, perché l’impatto effettivo e il valore delle loro conseguenze sono identici.

Le vulnerabilità

Nell’ambito della sicurezza fisica, porte e finestre costituiscono delle vulnerabilità. Ovvero, sono dei punti d’accesso all’edificio. Le mura e reti di protezione hanno anch’esse delle vulnerabilità, poiché è possibile violarle con la forza o attraversarle.

Lo stesso vale per i software. Il rischio dipende dall’eventuale sfruttamento di una vulnerabilità informatica e dal suo impatto negativo. Per proteggere l’azienda è possibile agire aggiungendo ostacoli (come la crittografia) o riducendo i costi di recupero (es. eseguendo backup di dati).

E la cybersecurity non riguarda solo gli attacchi sofisticati di cui si parla sui giornali. La maggiore preoccupazione proviene dai difetti delle loro interfacce. Ciononostante, la maggiore vulnerabilità può essere connessa all’assenza di consapevolezza, regolamenti, procedure e processi di sicurezza. Occorre stabilirli in anticipo, applicarli e scegliere bene i professionisti a cui ci si affida, prima di acquistare prodotti e servizi.

Gli impatti negativi

I sistemi video non gestiscono transazioni finanziarie o dati, e per questo hanno uno scarso valore per i cyber criminali.

Bisogna quindi estendere l’analisi delle possibili minacce per comprendere l’ammontare dei danni di un potenziale attacco. I sistemi violati possono diventare una minaccia anche per altri sistemi di sicurezza ad essi collegati.

Stimare i costi non è così semplice, e sfortunatamente, accade spesso che le aziende se ne rendano conto quando l’attacco è già avvenuto e bisogna porre rimedio.

Come in altri ambiti, nel settore della sicurezza ottieni tanto quanto paghi. E se vuoi spendere poco, potresti ritrovarti a perdere molto di più a lungo termine. Per questo, richiedere una sessione di consulenza con dei professionisti affidabili può indirizzarti sulla strada migliore per prevenire e fronteggiare eventuali violazioni. Sia nell’ambito della sicurezza fisica, che di quella informatica. Hai dubbi? Parlane con noi.

Sicurezza fisica, trend e dinamiche di mercato nell’ultimo report di Marketsandmarkets

Secondo recenti studi, il mercato della sicurezza fisica crescerà dai 102,7 mld di dollari del 2021 fino a circa 140 mld di dollari entro il 2026 (con CAGR del 6,4% nel periodo osservato). Sono queste le stime ricavate dai dati dell’indagine di Marketsandmarkets relativa al valore della sicurezza fisica a livello mondiale.

Tra i diversi fattori che influenzano la crescita, gli esperti evidenziano l’incremento dell’attività terroristica, le violazioni della sicurezza dei sistemi fisici, l’utilizzo sempre più diffuso delle telecamere IP per la videosorveglianza e l’aumento di minacce informatiche per i sistemi di sicurezza fisica. L’incremento maggiore potrebbe verificarsi nel commercio al dettaglio, che comprende numerosi soggetti, dai rivenditori ai produttori, fino ai vari canali di distribuzione per arrivare ai consumer.

Sistemi integrati: il futuro della sicurezza

Il passaggio dai vecchi sistemi TVCC alla sorveglianza combinata con potenti sistemi di analisi video consentiranno, per esempio, il conteggio delle persone, la creazione di mappe di calore, e l’analisi delle zone che generano più traffico. Questo aiuterà settori come quello del retail non solo a proteggere gli spazi, bensì anche a migliorare il volume di vendite e la redditività complessiva.

Invece, le maggiori sfide evidenziate dal report sono costituite dalle componenti logiche e fisiche per l’integrazione con sistemi di sicurezza. Sarà interessante capire come avverrà la combinazione delle diverse applicazioni di sicurezza fisica. Ad esempio, l’utilizzo per il controllo degli accessi mediante applicazioni di sicurezza logica, costituite dai software d’identificazione biometrica, incluse in sistemi integrati completi.

sicurezza fisica

 

Convergenza e tecnologie intelligenti

Grazie a questa convergenza, le organizzazioni a livello mondiale potranno migliorare notevolmente l’efficienza e la completezza delle proprie infrastrutture pensate per la sicurezza. L’integrazione con sistemi di sicurezza presenta indubbi vantaggi, tuttavia occorrerà ancora attendere. Si tratta di una sfida complessa che, secondo gli analisti, grazie all’ingresso nel mercato di un maggior numero di società, potrebbe essere superata senza troppi problemi in futuro.

E non basta, perché di convergenza, integrazione, tecnologie intelligenti, logistica, cybersecurity, privacy e altro ancora si è parlato tanto quest’anno. Per il 2023, invece, le prospettive di crescita restano incoraggianti, ma l’evoluzione dei sistemi integrati resta ancora tutto da scrivere, soprattutto nell’ambito della sicurezza fisica.

Sei interessato all’argomento? Contatta i nostri specialisti.

Oggi il furto in azienda è sempre più diffuso e può impattare negativamente sulla produttività. Come difendersi?

Oggi come non mai, per proteggere la propria impresa, è essenziale rivolgersi a professionisti del settore in grado di suggerire le soluzioni migliori. Infatti, nonostante la percezione comune, il furto in azienda è un fenomeno incredibilmente diffuso.

Di solito si parte dall’idea che i furti siano commessi da clienti o ladri, mentre, la minaccia può venire anche dall’interno, e dai dipendenti dell’azienda, che potrebbero sottrarre beni costosi con appropriazioni illecite.

Si stima, infatti, che il materiale rubato:

Tuttavia, i dipendenti che commettono furti possono andare incontro a pesanti sanzioni, ad esempio il licenziamento per giusta causa. La sanzione viene applicata in presenza di prove inconfutabili nei confronti dei dipendenti disonesti.

Proteggere la propria azienda non è un optional

A causa dell’ampia diffusione del fenomeno, occorre tutelarsi a monte contro ogni tipo di rischio, perché può risultare più dispendioso porre rimedio che investire sulla prevenzione. Inoltre, il furto in azienda coinvolge tanti tipi d’imprese differenti e non è circoscritto a singole nicchie. Come dire: nessuno è al sicuro.

Infatti, azioni illecite di questo tipo colpiscono la maggior parte delle imprese indipendentemente da fatturato e dimensioni. Generalmente, inoltre, vengono maggiormente colpite le imprese di tipo commerciale.

Questo fenomeno è molto dannoso perché mina la redditività, e viene compromesso il clima di fiducia legato all’azienda stessa. Come difendersi, quindi? Scopriamolo insieme nel prossimo paragrafo.

5 consigli per prevenire i furti in azienda

Ogni azienda deve avere il suo impianto di sicurezza (anche più di uno). Ed è importante che sia aggiornato e basato su una tecnologia valida. Oggi non c’è che l’imbarazzo della scelta: i sistemi per prevenire un furto in azienda sono numerosissimi.

Vediamo, quindi, 5 consigli utili per proteggere i beni aziendali:

  1. Installare un sistema di videosorveglianza per scoraggiare atti criminosi. Occorre mettere in sicurezza tutti i punti facilmente utilizzabili dai ladri, tra cui finestre, porte e perimetri esterni. Per quanto riguarda il controllo dei dipendenti tramite videocamere nascoste, è proibito e può essere consentito solo previo accordo con Sindacati e Ispettorato del Lavoro;
  2. Dotarsi di sensori di movimento per la segnalazione della presenza di intrusi;
  3. Controllare gli accessi interni ed esterni dell’azienda, per proteggere dipendenti e beni aziendali presenti nella struttura;
  4. Utilizzare un sistema di sicurezza con nebbiogeno. Questo sistema rilascia una nebbia artificiale atossica che impedisce la visibilità per eventuali intrusi. In questo modo, non riusciranno a scappare e rimarranno bloccati fino all’arrivo delle forze dell’ordine;
  5. Definire un controllo periodico sui sistemi di sicurezza: videocamere e sistemi antifurto devono essere sempre aggiornati e correttamente posizionati.

In conclusione

La problematica del furto in azienda è in costante ampliamento negli ultimi anni. Vandalismi, ingressi non autorizzati e furti sono problemi che influiscono negativamente. Per scoraggiarli, però, è possibile chiedere la consulenza di esperti del settore.

I professionisti della sicurezza, infatti, possono individuare, a fronte della propria esperienza e dello stato dell’azienda, la soluzione migliore per mettere in atto politiche di protezione.
Inoltre, richiedere una consulenza specializzata offre la possibilità di creare un ambiente di lavoro più sicuro e controllato.

Anche tu hai bisogno di tutelare la tua azienda? Contattaci.

Come difendersi dalle intrusioni in casa indesiderate ed evitare spiacevoli sorprese? Scopriamolo insieme

Che si tratti di un vicino malintenzionato o di un vero e proprio ladro, la sicurezza in casa è fondamentale, specialmente in assenza dei proprietari. Per questo occorre una buona strategia di prevenzione per le intrusioni in casa e adottare la giusta dose di precauzioni.

Con l’arrivo dell’estate, infatti, spesso si lascia campo libero ai furti nelle abitazioni. Mentre si è in vacanza, e quindi lontani dalla propria abitazione, diventa molto più semplice per dei criminali introdursi in appartamenti e ville.

In un precedente articolo abbiamo parlato di come difendere le case isolate dai furti: stavolta, invece, vediamo in che modo avvengono le intrusioni e come difendersi dalle visite spiacevoli di estranei in casa.

Cerchiamo di applicare, allora, alcuni semplici consigli per tutelare la propria abitazione, partendo dalla consapevolezza dei metodi più comuni utilizzati per entrare in un’abitazione.

Metodi usati per introdursi in casa

Spesso i malviventi sono facilitati dalle vulnerabilità delle abitazioni dovute alla fragilità dei serramenti (es. le porte dei garage), oppure dalla mancanza di sistemi d’allarme e da una collocazione che aumenta la facilità nell’intrusione e nella fuga (es. appartamenti nei piani più bassi, accessi non protetti e simili).

Quindi, ladri e malintenzionati possono introdursi nelle case e appartamenti in diversi modi:

  • attraverso pozzi luce e finestre della cantina;
  • da balconi, terrazze e tetti di facile accesso;
  • tramite forzatura di porte prive dei dispositivi di sicurezza;
  • dai vetri rotti delle finestre e porte;
  • grazie alle disattenzioni (porte o finestre lasciate aperte, chiavi all’ingresso e simili)

Per evitare situazioni spiacevoli, è necessario che la tua abitazione non presenti nessuna di queste vulnerabilità.

Cosa fare in caso di attacco frontale

Se il malintenzionato è entrato e ha intenzione di colpirti, prova a proteggerti in questo modo:

  • Se armato, cerca di fargli capire che non lo ostacolerai, dandoti alla fuga o dirigendoti piano verso un punto in cui puoi chiedere aiuto;
  • Se non armato, o armato con armi bianche (es. mazze e simili), segui questi passaggi:

Proteggi il volto mettendo le mani sulla fronte e stringi le braccia al petto per tutelare volto e costole, due punti particolarmente vulnerabili;

Tieni le gambe larghe, con i piedi in diagonale uno rispetto all’altro. Questo ridurrà la probabilità di essere atterrato o spinto. Inoltre hai maggiori possibilità di vincere uno scontro e scappare se starai in piedi. Evita in tutti i modi di farti mettere a terra.

Dai un calcio all’inguine di un aggressore uomo. Con una ginocchiata diretta riuscirai a mettere fuori gioco il tuo aggressore con una sola mossa efficace

I consigli della Polizia

Anche la Polizia Cantonale ha stilato un elenco di consigli per rendere la propria abitazione più sicura ed evitare intrusioni in casa.

Vediamoli di seguito:

  • chiudere con cura porte e finestre se uscite di casa;
  • non lasciare indizi della propria assenza (es. posta accumulata, messaggi nella segreteria telefonica);
  • lasciare oggetti di valore al sicuro nella cassetta di sicurezza di una banca;
  • non nascondere le chiavi di casa sotto lo zerbino, nella cassetta della posta o in un vaso;
  • illuminare la casa.

Inoltre, per lasciare il dubbio della propria presenza in casa è meglio utilizzare un sistema d’illuminazione temporizzata. Un altro consiglio utile, poi, è quello di rivolgersi a un vero esperto.

Contattare un esperto di sicurezza

A prevenire le intrusioni in casa ci pensa la valutazione dei rischi da parte di un professionista della sicurezza, che può individuare gli interventi da effettuare nelle case più esposte e vulnerabili.

Anche un’azienda specializzata nei sistemi antifurto potrà indicarti diverse tipologie di allarme adatte allo scopo (con cablato o wireless, collegato alla linea fissa o mobile, con sensori di prossimità o perimetrali). In aggiunta, potrà fornirti una stima dei prezzi che tenga conto della metratura dell’abitazione e di altre caratteristiche. Un investimento sul futuro, perché la propria sicurezza non ha prezzo.

Vuoi rendere più sicura la tua casa ed evitare pericoli? Richiedi il preventivo di un professionista.

Come prevenire il furto in una casa isolata? Scopri come affrontare il problema della sicurezza nelle ville, superando gli eventuali punti deboli

Spazio, indipendenza e intimità: vivere in una casa isolata dal centro urbano è il sogno di tanti. Questo vuol dire, però, maggiori attrattive per i ladri e malintenzionati che guardano alle ville in periferia come a dei veri e propri bottini. E il furto in casa è all’ordine del giorno.

Eppure, proteggere se stessi e la propria famiglia dai furti in casa è possibile, anche se abitiamo in una villa isolata.

Di seguito elenchiamo alcuni consigli utili, nonché accorgimenti e suggerimenti utili per rendere una casa isolata più sicura.

Furti in casa: cosa fare se sei isolato

Se stavi cercando “furto in casa cosa fare”, sei nel posto giusto. Sappiamo che, rispetto al vivere in un appartamento di un condominio, scegliere una casa isolata potrebbe presentare maggiori rischi. Si tratta di situazioni che, tuttavia, con alcuni accorgimenti possono essere prevenute e scoraggiate, e qui ti spieghiamo come.

Vediamo cosa fare per evitare intrusioni da parte dei ladri e come tutelare la propria sicurezza in una casa isolata.

1. Furto in casa: evitalo con un buon antifurto

Prima d’installare un sistema di allarme, analizza i punti deboli dell’abitazione dal punto di vista della sicurezza.  A seconda del grado di rischio a cui si è esposti, sarà più facile decidere su che tipo di allarme investire e quanto spendere, considerando poi che la soluzione migliore è prevedere una combinazione di sicurezza passiva (porte e finestre blindate) e attiva (sensori di movimento, barriere, protezione su tapparelle). E, magari, puoi rinforzare le tue difese con un sistema nebbiogeno coadiuvato da un sistema di videosorveglianza.

L’antifurto è utilissimo, per questo è importante sceglierne uno all’avanguardia, che possa collegarsi con le autorità preposte alla sicurezza del cittadino, pubbliche o private. E, magari, in abbinamento a una vigilanza notturna.

L’ideale è un sistema d’allarme che non lasci tracce dell’installazione. Se scegli tecnici altamente specializzati, potrai far passare i cavi senza rompere i muri e senza installare canaline, o senza la necessità di sistemare e ridipingere le pareti.

Inoltre, unendo un servizio di teleassistenza remota al controllo attivo dei segnali vitali del sistema, è possibile incrementare maggiormente la sicurezza e inviare una denuncia per furto in casa, raggiungendo per tempo i ladri.

2. Antifurto antirapina inossidabile

Oltre a proteggere gli ambienti della casa, è opportuno portare una linea di protezione extra anche nel perimetro esterno. Un ladro non sprovveduto, infatti, non tenterà di entrare quando non c’è nessuno. Potrebbe aspettare il padrone di casa all’esterno e portarlo in casa per farsi spegnere l’allarme sotto la minaccia di una pistola.

È qui che entra in gioco un comando smart ad alta sicurezza, da tenere sempre addosso: un telecomando ad alta sicurezza permette di gestire le automazioni di casa (col vantaggio della comunicazione criptata e non riproducibile). Appena possibile, tramite la pressione di un pulsante speciale, potrai attivare le sirene e le chiamate antirapina verso le forze dell’ordine mettendo in fuga il malintenzionato.

3. Portoncino blindato con serratura di sicurezza

Puoi anche installare difese fisiche, ad esempio una porta blindata con spioncino e serratura di sicurezza. Aumenta, inoltre, le telecamere oppure installa difese attive come i nebbiogeni. Questo distrarrà notevolmente i ladri.

4. Giardino curato e cassetta della posta sempre vuota

Una caratteristica delle case fuori dal centro abitato è quello di avere tanto verde intorno. Avere un giardino in disordine può suggerire che il padrone di casa sia fuori da molto tempo. Approfitta, quindi, del periodo estivo per fare le pulizie o chiedere ad un professionista di fiducia di curare il tuo prato. In questo modo, anche se sei in vacanza, i ladri non capiranno che sei assente ed eviterai brutte sorprese. La cassetta della posta, inoltre, dovrà essere sempre vuota e, in caso di assenza, potresti chiedere a un amico, parente o giardiniere di svuotarla per te.

Per cui, chi vive in una casa isolata deve fare attenzione e proteggersi dai ladri prima ancora di attivare la denuncia furto in casa. Se vuoi approfondire l’argomento, contatta un nostro esperto.

DPI, quali materiali sono inclusi nei Dispositivi di Protezione Individuale?

I cosiddetti Dispositivi di Protezione Individuale, ovvero i DPI, sono attrezzature e strumentazioni pensate per ridurre al minimo i danni per la salute e i rischi per la sicurezza sul lavoro. In base al grado di rischio dell’attività lavorativa, infatti, è previsto l’utilizzo di dispositivi specifici, che in certi casi possono essere anche obbligatori per legge.

In un contesto in cui vige l’obbligo per l’uso dei DPI sicurezza, potremmo chiederci cosa sono i DPI e quali materiali rientrano nelle varie categorie di Dispositivi Protezione Individuale. Ad esempio, i materiali per l’autodifesa, le armi e le uniformi rientrano nei DPI? Scopriamolo insieme.

DPI – Cosa sono

Il Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro (D.Lgs 81/08) stabilisce che i DPI in ambito lavorativo debbano rispettare le norme previste dal D.Lgs. 475/92. L’art.74 offre una chiara definizione di Dispositivi di Protezione Individuale:

“Qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo”.

Tra i requisiti del Dispositivo di Protezione Individuale è previsto che debba:

  • essere adeguato ai rischi da prevenire, senza costituire un rischio maggiore;
  • essere adatto alle condizioni esistenti sul luogo lavorativo;
  • tenere conto delle esigenze ergonomiche e di salute;
  • essere compatibile con gli altri DPI eventualmente utilizzati;
  • essere facile da indossare o togliere in caso di emergenza.

In particolare, tra i Dispositivi di Protezione Individuale è bene evidenziare subito le attrezzature e strumentazioni escluse da tale definizione:

  • indumenti di lavoro ordinari / uniformi non destinate in modo specifico alla salute e sicurezza del lavoratore;
  • attrezzature servizi di soccorso e di salvataggio;
  • attrezzature protezione individuale di forze armate, forze di polizia e personale per il mantenimento dell’ordine pubblico;
  • attrezzature di protezione individuale mezzi di trasporto stradali;
  • materiali sportivi;
  • materiali per l’autodifesa o dissuasione;
  • apparecchi per individuare e segnalare rischi e fattori nocivi.

E non solo: continua a leggere per saperne di più.

DPI – Categorie

Questi dispositivi di sicurezza, infatti, vengono classificati in tre categorie, a seconda del grado di rischio connesso all’attività lavorativa.

  • DPI di prima categoria: dispositivi di protezione per attività con rischio minimo e che procurano danni di lieve entità (es. l’effetto di vibrazioni, raggi solari, urti lievi, fenomeni atmosferici).
  • DPI di seconda categoria: i DPI che non rientrano nelle altre due categorie e che sono legati ad attività con rischio significativo. Viene richiesto un attestato di certificazione di un organismo di controllo autorizzato.
  • DPI di terza categoria: dispositivi che proteggono il lavoratore da danni gravi o permanenti per la sua salute, o dal rischio di morte. È previsto un addestramento specifico obbligatorio per poterli utilizzare in modo corretto. Alcuni esempi di DPI di terza categoria sono: imbragature, caschi con allaccio sottogola, autorespiratori e guanti ignifughi.

In generale, i DPI possono essere classificati anche in base alla tipologia di protezione, che può essere:

  • degli arti superiori
  • degli arti inferiori
  • di occhi e viso
  • dell’udito
  • del capo
  • delle vie respiratorie
  • del corpo e della pelle
  • dalle cadute dall’alto
  • della visibilità.

È chiaro, quindi, che non costituiscono DPI:

  • gli indumenti di lavoro ordinari e le uniformi non specifici per la protezione, la sicurezza e la salute del lavoratore;
  • le attrezzature per servizi di soccorso e di salvataggio;
  • tutte le attrezzature di protezione individuale delle forze armate, delle forze di polizia e del personale del servizio per il mantenimento dell’ordine pubblico (caschi, scudi, ecc);
  • le attrezzature di protezione individuale dei mezzi di trasporto stradali;
  • i materiali sportivi se utilizzati a fini specificamente sportivi e non per attività lavorative;
  • i materiali per l’autodifesa o per la dissuasione (generatori aerosol, armi individuali deterrenti, ecc.);
  • gli apparecchi portatili per individuare e segnalare rischi e fattori nocivi.

Inoltre, non rientrano tra i DPI i dispositivi progettati e fabbricati per uso privato contro:

  • le condizioni atmosferiche (copricapo, indumenti per la stagione, scarpe e stivali, ombrelli);
  • l’umidità, l’acqua (guanti di plastica e simili)
  • il calore (guanti, ecc.).

Per la tutela della tua azienda e dei tuoi dipendenti, tuttavia, è possibile affiancare dei sistemi per la sorveglianza e la sicurezza ai DPI comunemente utilizzati. Se hai bisogno di una consulenza, contatta i nostri esperti.

Il Veeam Data Protection Trends Report 2022 indica che l’89% delle aziende non presta attenzione alla cyber-security. E il trend è in crescita. Scopriamo i dettagli di questa analisi.

Indice

Cyber-security, la ricerca

Stando ai dati diffusi dal Veeam Data Protection Trends Report 2022, lo scollamento tra le aspettative e la capacità dell’IT di supportarle è oggi più alto che mai. L’89% delle organizzazioni, infatti, non sta proteggendo sufficientemente i dati in ottica di cyber-security. Lo studio ha coinvolto oltre 3.000 decisori IT e imprese globali, per valutare come le aziende si stanno preparando alle sfide del settore.

Tra queste spiccano l’uso massivo di servizi e infrastrutture cloud-native, gli attacchi informatici in aumento e le misure da prendere per implementare una strategia di cyber security che garantisca continuità al lavoro.

Cybersecurity, budget stanziati in aumento

Il report è stato commissionato da Veeam Software, leader nelle soluzioni di backup, ripristino e data management che offrono una Modern Data Protection, una sistema completo per proteggere qualsiasi carico di lavoro.

Lo studio ha rivelato che l’88% dei leader IT si aspetta che il budget per la cyber sicurezza aumenti di molto rispetto ad altri investimenti. Questo perché i dati sono essenziali per il business e la loro protezione costituisce una sfida sempre più complessa. Più di due terzi si rivolgeranno a servizi in cloud per proteggere i dati essenziali.

Security cyber, protezione dai ransomware

L’89% degli intervistati, inoltre, ha riportato un divario tra la quantità di dati che ci si può permettere di perdere e la frequenza dei loro backup. Questo valore è aumentato del 13% negli ultimi 12 mesi. Questo indica che, se il volume e l’importanza dei dati sono in costante crescita, lo sono anche le sfide per proteggerli da ransomware vari.

Il fattore-chiave è che le aziende devono affrontare criticità per la protezione dei dati sempre più diversificate. Per il secondo anno di seguito, gli attacchi informatici sono stati la principale causa d’interruzione nell’operatività, e il 76% delle aziende ha dichiarato di aver subito almeno un evento ransomware negli ultimi 12 mesi.

Sicurezza cyber, l’impatto dei guasti informatici

Il fatto allarmante non è solo la loro frequenza, bensì anche l’impatto che possono avere. Con una media dei dati persi del 36%, risulta che le strategie di protezione dati sono inefficaci nel proteggere le aziende da attacchi ransomware e nel consentire loro di riprendersi.

Per questo Danny Allan, CTO di Veeam, ha dichiarato: “Con i cyberattacchi sempre più sofisticati e ancora più difficili da prevenire, le soluzioni di backup e ripristino sono le fondamenta essenziali per una strategia di Modern Data Protection”.

Cyber-security: in conclusione

Inoltre, è stato precisato che per la massima tranquillità delle aziende serve la certezza che il 100% dei backup sia stato completato in una finestra di tempo definita. Il modo migliore per assicurare che i dati siano recuperabili in caso di un attacco ransomware è farsi affiancare da specialisti del settore. Investendo in soluzioni automatizzate e organizzate che difendano i data center e le piattaforme di protezione in cloud a cui le aziende si affidano oggi.

Se hai bisogno di una consulenza professionale per difendere la tua azienda, contattaci e richiedi subito il parere di un esperto.