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Quali sono i 6 trend tecnologici che influenzeranno il settore sicurezza nel 2022? Scopriamolo insieme

Secondo lo studio pubblicato nel dicembre 2021 da Axis Communications, il 2022 sarà sommerso di novità anche per il settore sicurezza, tutte riconducibili a 6 trend principali da tenere d’occhio. Quali sono, quindi, queste nuove tendenze che modificheranno le abitudini nel mondo della videosorveglianza e affini? Vediamole di seguito.

1. Connessioni universali con ambienti ibridi

Per l’utente finale di una tecnologia, e quindi anche per l’operatore di sicurezza che gestisce la videosorveglianza, l’architettura tecnologica utilizzata per offrire questi servizi è diventata invisibile. Non importa se il processo si svolge sul dispositivo, su un server locale o in un data center molto lontano: tutto è semplicemente “connesso”.

Il mondo, infatti, sta diventando sempre più “orizzontale”, poiché le tecnologie cloud, in server fisici oppure “on the edge” vengono utilizzate in simultanea, per sfruttare i vantaggi di ciascuno strumento attraverso soluzioni ibride.

Questo trend del settore sicurezza è diventato molto più specifico. Ogni architettura viene offerta su misura a ciascun cliente, e impone di considerare sia le policy interne, sia i fattori esterni come le regolamentazioni locali e internazionali. Ovviamente, la scelta dell’ambiente e dell’architettura che gli utenti finali utilizzeranno non dipenderà dai vendor.

Tuttavia, se l’essere connesso è diventata la caratteristica alla base di ogni progetto, è probabile che la maggior parte delle soluzioni di sicurezza diventeranno sempre più ibride. Per questo, occorrerà grande attenzione per le modalità di gestione di questi strumenti.

2. La Cybersecurity sulla cresta dell’onda

Relativamente alla cybersecurity, i miliardi di connessioni che esistono oggi tra dispositivi, reti e data center hanno reso il concetto di “sicurezza del perimetro” intorno a ogni organizzazione obsoleto. I “muri virtuali” sono diventati permeabili, e questo ha portato all’emersione di un nuovo concetto di sicurezza: le reti a fiducia zero.

Se un anno fa era già prevista l’accelerazione verso le architetture di rete a fiducia zero, ora questo sta diventando un approccio standard al settore. La pandemia da Covid-19 ha giocato un ruolo fondamentale, poiché lo smart working ha costretto gli utenti a utilizzare i dispositivi in modo delocalizzato, accedendo con la rete Internet pubblica.

Adottare una rete a fiducia zero significa impostare ogni profilo di sicurezza di ciascun dispositivo e applicazione connessi alla rete, in modo che venga valutato ad ogni successiva connessione. Questo approccio ha implicazioni importanti nel settore della videosorveglianza. Infatti, i firmware firmati digitalmente, gli aggiornamenti regolari del software, i dati e video crittografati e le identità verificate diventeranno fattori di sicurezza informatica imprescindibili nelle tecnologie utilizzate.

3. Autenticare ogni cosa

Assumere un approccio a fiducia zero nella cybersecurity è importante per autenticare di volta in volta le credenziali dei dispositivi e delle applicazioni connesse. E la capacità di definire anche l’autenticità della sorveglianza è fondamentale per assicurare fiducia nel suo operato.

La possibilità di manipolare i video dopo la registrazione, infatti, potrebbe rendere sempre più discutibile l’effettiva autenticità di una ripresa video.

Di conseguenza, diventerà importante offrire soluzioni che garantiscano la veridicità della videosorveglianza al di là di ogni dubbio. E questo è un tema centrale per l’intero comparto della sicurezza, oltre a quella informatica. È dunque necessario che gli esperti si uniscano in un processo comune di standardizzazione delle modalità di autenticazione, meglio se basato sui software open source.

4. L’Intelligenza Artificiale sarà sempre più diffusa e controllata

Senza dubbio, oggi tutti stiamo utilizzando l’Intelligenza Artificiale e veniamo esposti ogni giorno a diversi servizi basati sull’AI e sul deep learning.

Occorre, anche in questo caso, una regolamentazione dei casi d’uso di questa tecnologia. Per questo, presto vedremo dibattiti legati alla legislazione sullo sviluppo e l’utilizzo di applicazioni basate sull’AI discussi a livello locale, nazionale e internazionale.

Si tratta di un’evoluzione positiva anche per i servizi di sorveglianza. Una sua maggiore integrazione, infatti, contribuirà a migliorare e ottimizzare ogni aspetto delle prestazioni di sorveglianza, dalla configurazione della camera alla qualità delle immagini, fino ai processi di analisi.

5. Nuovi scenari causati dalla pandemia

Purtroppo, a causa della pandemia, i contatti tra le persone si sono estremamente ridotti. Il Covid-19 è stato, come spiega Axis, un catalizzatore per le tecnologie contactless, alcune delle quali sono oggi diventate lo standard condiviso da tutti i settori. Inoltre, sono state introdotte le riprese video intelligenti, per assicurare il rispetto del distanziamento sociale e la conformità alle linee guida sulla salute pubblica.

La natura “connessa” di ogni strumento ha reso la carenza mondiale di semiconduttori un problema significativo per molti settori. Questo stato di cose ha portato molte aziende a dichiarare pubblicamente la volontà di prodursi da sé i propri semiconduttori o i propri SoC. E di questo, ovviamente, sentiremo molto parlare.

6. Il 5G si espanderà

Ormai abbiamo oltrepassato il punto in cui è possibile definire il 5G come un “trend” del settore della sorveglianza, se consideriamo che è stato tra i principali temi dell’agenda internazionale per diversi anni. Tuttavia, ogni nuova tecnologia diventa un trend solo quando cominciamo a vedere casi d’uso rilevanti comparire nel settore della sicurezza e della sorveglianza. Questo sta cominciando ad accadere anche con il 5G.

Di certo, buona parte dell’interesse intorno al 5G è dovuto ai miglioramenti previsti nelle performance della rete per le applicazioni consumer, e uno degli elementi più interessanti riguarda il fatto che i network 5G privati stanno emergendo come casi d’uso efficaci.

Queste reti 5G private evidenziano le potenzialità delle soluzioni di videosorveglianza in svariate applicazioni, e possono portare numerosi vantaggi anche dal punto di vista della sicurezza informatica. Inoltre, se le aziende stanno costruendo reti 5G private, la videosorveglianza dovrà essere in grado d’integrarsi con queste ultime.

Osservare i trend del settore sicurezza dal punto di vista della sostenibilità

Oggi la sostenibilità delle soluzioni tecnologiche per la sicurezza dev’essere il motore principale di qualunque attività. Il problema riguarda come progettiamo e costruiamo i prodotti, come guidiamo la nostra azienda, come i nostri fornitori contribuiscono a ridurre il nostro impatto ambientale attraverso operazioni etiche. Dovunque appare un’opportunità, questa dev’essere esaminata dal punto di vista dello sviluppo sostenibile.

Dall’efficienza energetica ai materiali utilizzati in una telecamera, fino al luogo e alle modalità di produzione e consegna, e alle implicazioni etiche delle nuove tecnologie, nonché alle pratiche lavorative, occorre valutare i trend in base a criteri di sostenibilità.

Il 2022 si rivelerà senza dubbio un anno non privo di sfide, capace di portare significative opportunità per i professionisti della sicurezza e della sorveglianza.

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Le rapine in negozio sono una vera e propria piaga per le attività commerciali. Cosa fare per difendersi? Scopriamolo insieme

Rapine in negozio. Generalmente, quando devono scegliere i loro bersagli, i rapinatori prediligono le attività commerciali di grandi città, non troppo distanti dalla propria base sicura, che può coincidere con la propria residenza o luogo di frequentazione. Nel loro ambiente, infatti, sanno come muoversi e dove nascondersi, e si sentono al sicuro.

I rapinatori, inoltre, tendono a colpire sempre la stessa tipologia di locali. C’è chi preferisce le tabaccherie, oppure le gioiellerie, i supermercati, i negozi di abbigliamento, e altro ancora.

Come difendersi, quindi? Vediamo insieme alcune strategie per prevenire le rapine in negozio e nelle attività commerciali, partendo dalle più semplici fino a quelle più strutturate e, quindi, più efficaci.

Spray al peperoncino

Serve a guadagnare tempo per impiegare minuti preziosi nelle richieste di aiuto. Per questo, lo spray al peperoncino è uno degli strumenti di difesa legali più utilizzati. Piccolo ma potente, può mettere fuori combattimento un rapinatore per vari minuti, consentendoti di avvisare le forze dell’ordine e metterti in salvo.

La scelta ideale è quella di tenere uno spray al peperoncino sotto al bancone, in modo da averlo sempre a portata di mano vicino alla cassa.

 Sirena e cartelli dissuasori

La sirena è uno strumento antirapina fortemente dissuasorio. Il suo allarme potrebbe essere determinante nel facilitare l’intervento immediato delle Forze dell’Ordine presenti nei paraggi. Inoltre, il suono assordante della sirena incrementerà l’ansia del rapinatore, e diminuirà il suo autocontrollo rallentando i tempi di azione.

Un’altra operazione da compiere è informare eventuali rapinatori degli strumenti antirapina presenti nel negozio mediante appositi cartelli. Infatti, molto spesso i rapinatori studiano l’esercizio commerciale prima di pianificare il colpo. La presenza di cartelli dissuasori che avvertono della presenza di un sistema antirapina è determinante per far desistere i malviventi dal rubare.

 Difendersi da rapine in negozio: adeguare l’arredamento

Occorre sicuramente anche una gestione intelligente dell’arredamento del proprio negozio. Bisogna, infatti, evitare di creare zone cieche, non visibili al commerciante o dalle telecamere di videosorveglianza.

Inoltre, è opportuno utilizzare mensole lisce per facilitare il reperimento delle impronte digitali e dotarsi di un bancone ampio che aumenta la distanza fisica tra il negoziante e l’eventuale rapinatore.

 Rapine in negozio: scegliere una cassaforte temporizzata

In ottica di prevenzione, l’ideale è acquistare una cassaforte temporizzata antirapina. Si tratta di una cassaforte in cui è possibile impostare un intervallo di tempo che deve intercorrere tra la digitazione del codice e l’apertura della cassaforte.

Un suggerimento utile è quello di mantenere sempre piccole somme di denaro nella cassa, e trasferire il proprio incasso nella cassaforte temporizzata con il timer di ritardo d’apertura sempre impostato. È possibile impostarlo, ad esempio, con un ritardo di 10 minuti. In questo modo, in caso di rapina, il rapinatore perderà molto più tempo del previsto.

Videosorveglianza e pulsante antirapina

Installare dispositivi di rilevazione e identificazione è la maniera più efficace per evitare le rapine negli esercizi commerciali. Con le telecamere di sicurezza è possibile identificare l’intruso attraverso la registrazione per immagini e la trasmissione di video in tempo reale.

La videosorveglianza, quindi, è uno strumento di protezione attiva, che aumenta la sicurezza se è collegato ad una Centrale Operativa presidiata da Guardie Particolari Giurate in grado di verificare gli scatti d’allarme e inviare i soccorsi.

Un’altra tecnologia utile è il sistema d’allarme dotato di pulsante antirapina collegato ad una Centrale Operativa presidiata da GPG.

Questo pulsante consente, infatti, di richiedere l’intervento immediato di un Istituto di Vigilanza o delle Forze dell’Ordine senza farsi notare dal rapinatore.

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La videosorveglianza, un efficace strumento in grado di aumentare la percezione di sicurezza dei cittadini e che può rappresentare un concreto supporto tecnologico in grado di catturare le immagini di un evento penalmente rilevante identificando i responsabili dei reati.

Nel tempo i sistemi di videosorveglianza, grazie agli ultimi sviluppi delle tecnologie hardware e software, hanno portato ad un incremento sia della sicurezza, sia della tutela della privacy dei singoli cittadini.

Il Garante della privacy ha emanato una serie di principi a tutela dei soggetti privati che si dotano di servizi di videosorveglianza:

  • Principio di liceità: la videosorveglianza deve avvenire nel rispetto, oltre che della disciplina in materia di protezione dei dati personali, di altre norme sull’installazione di apparecchi audiovisivi;
  • Principio di necessità: va escluso l’uso superfluo, eccessivo e ridondante delle apparecchiature;
  • Principio di proporzionalità: gli impianti di videosorveglianza possono essere installati solo quando altre misure sono state insufficienti o inattuabili.
  • Principio di finalità: gli scopi perseguiti devono essere determinati, espliciti e legittimi.

L’aumento della sicurezza percepita è dovuto in gran parte allo sviluppo di tecnologie.

Nel tempo le tecnologie hardware e software sono passate dall’essere tipicamente analogiche, limitate alla sola registrazione continuativa, a tecnologie digitali con la capacità di apprendere secondo metodi deduttivi e con una potenzialità di acquisizione dei dati intelligente.

Le innovazioni informatiche, sommate alle moderne tecnologie video, hanno quindi contribuito alla redazione di modelli predittivi che possono diventare un binomio vincente, un prezioso alleato nelle attività di osservazione e prevenzione.

Recenti statistiche confermano la necessità di dotarsi di sistemi di videosorveglianza.

La conferma è emersa dalle recenti statistiche che hanno dimostrato come le abitazioni prive di qualsiasi tipo di sicurezza sono soggette a furti fino a 2,7 volte in più rispetto ad abitazioni dotate di allarme o telecamere. Ciò a testimonianza del fatto che spesso solo la presenza di un sistema di sicurezza o di una telecamera è sufficiente a scoraggiare il malintenzionato.

Inoltre, le immagini registrate da un impianto di videosorveglianza hanno validità probatoria e possono essere utili nel testimoniare eventuali azioni criminose.

In definitiva, attraverso la videosorveglianza si possono raggiungere diversi obiettivi:

  • Monitoraggio di un’area con possibilità di avvisare in automatico la vigilanza.
  • Innalzamento della sensazione di sicurezza percepita.
  • Possibilità di un deterrente nei confronti di atti vandalici e criminosi.

L’Istituto di Vigilanza La Torre, nel pieno rispetto della privacy dei cittadini, ha ideato il sistema di allarme e video verifica UNICO in grado di garantire un intervento immediato rispettando e tutelando beni e persone da possibili aggressioni, furti o rapine.

https://unico.vigilanzalatorre.it/

Il GDPR, regolamento europeo a garanzia della riservatezza dei dati, ha evidenziato importanti cambiamenti in materia di privacy a cui le imprese del settore sicurezza devono adeguarsi per non incorrere in importanti sanzioni.

La questione della privacy legata all’utilizzo delle video camera di sicurezza è un tema molto delicato oggetto di diverse discussioni in merito.

Il Garante per la protezione dei dati personali in accordo con le associazioni di Vigilanza Privata ha evidenziato i basilari adempimenti che le imprese del settore sicurezza devono mettere in atto per evitare di incorrere nelle sanzioni del GDPR, il Regolamento Europeo 2016/679, a garanzia della riservatezza dei dati.

Tali accordi prevedono alcuni punti salienti che gli istituti di vigilanza privata devono rispettare, estrapolati dal suddetto regolamento in materia di privacy:

  • Art. 30: predisporre Registri delle attività di trattamento, uno per il titolare e l’altro che segnali le attività effettuate dall’istituto come videosorveglianza, geo localizzazione etc.
  • Artt. 13 e successivi: Richiedere una raccolta del consenso ove previsto dalla legge.
  • Art. 28: Nominare i responsabili del trattamento, professionisti esterni a cui vengono assegnati incarichi in caso di esternalizzazione di servizi come avvocati, commercialista, consulenti del lavoro.
  • Art. 29: Individuare e predisporre istruzioni per i soggetti che agiscono sotto l’autorità del Titolare o del responsabile.
  • Artt. 37-38-39: Nominare un responsabile della protezione dei dati personali (DPO).
  • Art. 32: Prevedere modelli per la realizzazione di analisi dei rischi dei dati raccolti.
  • Art. 35: Fornire indicazioni sulle modalità di realizzazione della valutazione d’impatto privacy (anche prendendo in esame gli esiti di verifiche preliminari eseguiti da titolari che svolgono i medesimi trattamenti).

L’art. 32 specifica le misure di sicurezza da adottare in materia di videosorveglianza.

Tra i molteplici adeguamenti previsti l’art. 32 del GDPR specifica le misure di sicurezza da adottare in materia di videosorveglianza. Esso difatti prevede che i dati raccolti mediante sistemi di sorveglianza devono essere protetti con adeguate misure di sicurezza, riducendo al minimo i rischi di distruzione, di perdita, anche accidentale, di accesso non autorizzato, di trattamento non consentito o non conforme alle finalità della raccolta, anche in relazione alla trasmissione delle immagini.

Inoltre tale articolo prevede che per apportare delle adeguate misure di sicurezza bisogna tener conto dello stato dell’arte (avanzamento tecnologico), dei costi di attuazione, della natura dell’oggetto, del contesto e delle finalità del trattamento dei dati, nonché del rischio di varia probabilità e gravità per i diritti e le libertà delle persone fisiche (porre in essere, quindi, un’analisi del rischio sui dati personali trattati). Il tutto per garantire un livello di sicurezza adeguato al rischio evitando la possibilità di ricorrere in importanti sanzioni.

La normativa europea è anche un’opportunità di miglioramento.

La normativa europea così delineata non solo può essere intensa come un adeguamento dovuto degli istituti di Vigilanza Privata, ma anche come un’opportunità di professionalizzazione e di responsabilità verso il quadro normativo generale.

In tal senso l’istituto di vigilanza La Torre ha da subito adeguato il codice di condotta alla suddetta normativa rispettandone pienamente i requisiti di privacy.

Difatti i sistemi di videosorveglianza offerti, sia a uso privato che pubblico, sono sottoposti a regole stringenti volte a tutelare la privacy di ogni singolo cittadino.

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Il bonus videosorveglianza è stato introdotto dalla Legge di Stabilità 2016 con l’obiettivo di prevenire possibili attività criminali attraverso l’installazione di impianti di videosorveglianza ed antifurto usufruendo di detrazioni fiscali.

Tale incentivo prevede una detrazione massima consentita pari al 50% delle spese sostenute al fine di favorire la sicurezza dei privati cittadini sempre più soggetti ad episodi di furto nelle proprie abitazioni.

Il suddetto bonus è stato prorogato dalla Legge di Bilancio 2019 che ha inglobato all’interno delle agevolazioni previste per operazioni di ristrutturazione, risparmio energetico e bonus verde da effettuare all’interno della propria dimora, le spese di installazione di un sistema di videosorveglianza o di antifurto.

Nelle spese agevolabili rientrano anche i costi per il sopralluogo, il progetto, l’installazione delle videocamere di sicurezza ed il rilascio della certificazione in conformità alla vigente legge sulla privacy.

Nel dettaglio è possibile richiedere la detrazione per rafforzamento, sostituzione o installazione di cancellate o recinzioni murarie, installazione o sostituzione di grate alle finestre, l’installazione di porte blindate o rinforzate, rilevatori di apertura, saracinesche, tapparelle metalliche, vetri antisfondamento, casseforti a muro e di serrature, lucchetti e catenacci.

Come ottenere il bonus videosorveglianza

Si potrà usufruire delle detrazioni su tutte le spese sostenute per impianti di sicurezza installati dal 1° gennaio 2018 al 31 dicembre 2019.

La procedura prevista richiede che il pagamento delle spese effettuate avvenga rigorosamente tramite bonifico parlante, o bonifico bancario o postale ordinario anche online, secondo quanto stabilito dall’Agenzia delle Entrate.

Nel caso di pagamento tramite bonifico bancario o postale ordinario si dovrà evincere dal bonifico: la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione, il codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento e la ritenuta dell’8% a titolo di acconto dell’imposta sul reddito dovuta dall’impresa che ha effettuato il lavoro di installazione.

Inoltre per usufruire di tale bonus sarà necessario indicare il pagamento sostenuto all’interno della propria dichiarazione dei redditi.

Chi può richiedere l’agevolazione sicurezza

ll bonus videosorveglianza può essere richiesto dal proprietario dell’immobile dove è stato installato l’impianto, dal titolare del diritto di godimento, dal familiare convivente (coniuge, parenti entro il terzo grado e affini fino al secondo grado), coniuge separato se assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge o convivente anche se non coniugato.

Infine l’agevolazione è prevista anche per chi esegue i lavori sull’immobile con una detrazione delle spese sull’acquisto dei materiali edili.

Il punto cardine resta il sostegno della tutela fisica e psicologica dei privati cittadini, i quali esprimono sempre più frequentemente la necessità di volersi sentirsi al sicuro proteggendosi dal rischio di atti illeciti da parte di terzi.

L’installazione di suddetti sistemi di allarme può quindi essere una possibile soluzione di sicurezza atta a tutelare il cittadino all’interno della propria abitazione.Ne è un esempio Unico, la soluzione integrata di sicurezza progettata dall’Istituto di Vigilanza La Torre.

Per saperne di più visita il sito https://unico.vigilanzalatorre.it/