L’Italia si conferma tra i Paesi maggiormente colpiti dai cyber attacchi: è quanto emerge dal Rapporto Clusit 2025 sulla Sicurezza informatica, che evidenzia come il nostro Paese sia tra i bersagli preferiti di hacker internazionali. Il rapporto, che analizza l’evoluzione delle minacce informatiche, le tendenze e il loro impatto, mette in luce un aumento significativo degli attacchi, con tecniche sempre più sofisticate che colpiscono aziende, enti pubblici e infrastrutture critiche.
Attacchi informatici in Italia
Il numero di attacchi cibernetici che hanno colpito l’Italia è in crescita costante: nel 2024 si è registrato un incremento significativo (numeri in aumento del 15% rispetto all’anno precedente). L’Italia ha subito il 10% degli attacchi registrati a livello globale: numeri e statistiche che testimoniano come il nostro Paese sia un bersaglio sempre più esposto alle minacce informatiche.
Le aziende, le istituzioni pubbliche e le infrastrutture critiche sono particolarmente vulnerabili, con attacchi che mirano a sottrarre dati sensibili, bloccare servizi essenziali e causare danni economici ingenti.
Tipologie di attacchi informatici più frequenti
Un terzo degli incidenti informatici è causato dai malware; in crescita anche gli attacchi tramite ransomware, sfruttamento delle vulnerabilità e phishing; in lieve calo gli incidenti causati da DDoS. Alla crescita esponenziale del numero di attacchi contribuisce in maniera sostanziale anche la diffusione dell’intelligenza artificiale generativa.
I settori più colpiti dai cyber attacchi
Il rapporto Clusit 2025 evidenzia i settori che si configurano come i bersagli preferiti degli hacker:
- News e Multimedia: 18%
- Manifatturiero: 16%
- Istituzioni ed enti pubblici: 10%
- Trasporti e Logistica: 7%
Lo studio testimonia come in questi settori la vulnerabilità sia elevata e le strategie di difesa adottate siano inefficaci.
Strategie per la cybersicurezza
Dall’analisi del documento si evince come la cybersicurezza sia un tema più rilevante dal punto di vista economico e sociale.
L’Italia si rivela particolarmente esposta agli attacchi informatici a causa della crescente digitalizzazione, della vulnerabilità delle infrastrutture critiche e della scarsa cultura della cybersicurezza.
Per mitigare i rischi, il rapporto Clusit 2025 sottolinea l’importanza di una governance efficace della sicurezza, con strategie di prevenzione, mitigazione e gestione del rischio. La Direttiva NIS2 impone alle aziende un maggiore controllo sui cyber-rischi, mentre l’adozione di pratiche come il security by design e il monitoraggio continuo degli incidenti è cruciale. Fondamentale, inoltre, la sensibilizzazione degli utenti e la collaborazione tra istituzioni, aziende e il settore educativo per rafforzare la resilienza digitale.
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