I dati sensibili rappresentano oggi uno degli asset più preziosi per le aziende: custodiscono informazioni su clienti, fornitori, dipendenti e strategie interne, diventando così il cuore pulsante del business. Tuttavia, la loro gestione comporta rischi crescenti. Cyber attacchi sempre più sofisticati, errori umani o una conservazione inadeguata possono esporre l’impresa a furti di informazioni, danni economici e perdita di credibilità sul mercato. Per questo motivo il legislatore europeo ha introdotto il GDPR, un regolamento che stabilisce regole precise per la protezione dei dati sensibili.
In questo articolo vedremo come le aziende devono comportarsi per non rischiare violazioni e sanzioni.
Dati sensibili e dati personali
Il trattamento dei dati è una questione importante per le aziende. Innanzitutto bisogna distinguere tra quelli personali e quelli sensibili.
I dati personali sono quelli che identificano la persona (nome, cognome, ecc.); i dati sensibili o particolari sono dati personali che richiedono maggiore tutela in quanto potrebbero essere soggetti a discriminazione e riguardano l’orientamento sessuale, le opinioni politiche, le origini razziali, le convinzioni religiose, l’appartenenza ad un sindacato, lo stato di salute.
Adeguamento delle aziende alla normativa della privacy
Le aziende che non proteggono i propri dati sensibili si espongono a rischi significativi su più fronti. Il mancato rispetto del GDPR comporta sanzioni economiche molto elevate, che possono compromettere seriamente la stabilità finanziaria di un’impresa. Sul piano operativo, una violazione può tradursi in interruzioni dei servizi, perdita di documenti riservati e blocco delle attività produttive.
Che cosa è il GDPR
Il GDPR (Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati) rappresenta il riferimento principale per la gestione dei dati personali nelle aziende europee. Stabilisce principi fondamentali come la liceità, la trasparenza, la minimizzazione dei dati e la piena responsabilità delle organizzazioni nel trattamento delle informazioni.
Le imprese sono chiamate a rispettare obblighi concreti: fornire informative chiare agli interessati, raccogliere consensi espliciti per il trattamento dei dati e gestire tempestivamente eventuali data breach.
La figura del responsabile della Protezione dei dati: il DPO
Il Responsabile della protezione dei dati (DPO) è una figura prevista dal GDPR, obbligatoria per enti pubblici e per aziende che trattano dati sensibili su larga scala. Il suo compito principale è vigilare sul rispetto della normativa, supportando l’organizzazione nell’applicazione corretta delle regole sulla privacy.
Tra le sue attività rientrano anche la formazione del personale, la consulenza sulle procedure interne e il ruolo di punto di contatto con le autorità garanti. Per questo il DPO non è solo un obbligo normativo, ma una risorsa strategica per garantire la sicurezza e la fiducia nella gestione dei dati.
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